Thomas Cook, fallimento per bancarotta: il tour operator cessa l'attività
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Direttore: Alessandro Plateroti

Turismo, il gigante Thomas Cook dichiara bancarotta. Seicentomila turisti bloccati all’estero

Thomas Cook

Thomas Cook dichiara la cessazione con effetto immediato delle attività per bancarotta. Il fallimento stravolge il mondo del turismo.

Finisce dopo centosettantotto anni di onorato servizio il lavoro di Thomas Cook, uno dei leader indiscussi nel mondo del turismo. Il tour operator ha dichiarato la cessazione delle attività per bancarotta nella notte tra il 22 e il 23 settembre. Con conseguenze gravissime per i dipendenti e per i turisti che avevano già organizzato il viaggio con la nota agenzia.

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Thomas Cook, fallimento per bancarotta

La bancarotta inaspettata di Thomas Cook lascia senza un lavoro ventiduemila dipendenti, che si sono scoperti disoccupati con pochissimo preavviso e con gravissime conseguenze. I vertici della società hanno ufficializzato la bancarotta alle tre di notte, al termine di una riunione fiume nel corso della quale hanno cercato – evidentemente invano – un accordo per salvare l’azienda.

Thomas Cook
Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/Thomas-Cook-Airlines

Le cause del crac

Secondo gli esperti e gli osservatori, l’azienda è arrivata al collasso perché non è stata in grado di stare al passo con il cambiamento e con le nuove abitudini degli europei. Le agenzie fisiche di viaggio sarebbero destinate all’estinzione per quanto riguarda la parte fisica, e per sopravvivere e mantenere una posizione ai vertici del segmento devono abbracciare il cambiamento online.

Operazione Matterhorn, inizia il rimpatrio dei cittadini britannici

Ma il crac del tour operator ha ripercussioni notevoli anche per i turisti. Sono seicentomila le persone che al momento si trovano lontane da case per un viaggio organizzato con il tour operator. Sembra che queste dovranno trovare un altro mezzo per tornare a casa. Londra è corsa ai ripari avviando l’Operazione Matterhorn, la più grande azione di rimpatrio in tempo di pace. In questo modo il Regno Unito riporterà in patria quasi duecentomila cittadini britannici. Resterà poi da risolvere il problema delle prenotazioni (un milione circa) già effettuate per i prossimi giorni.

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ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2019 15:20

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